Una Pasqua diversa per i volontari della Croce Viola di Sesto Fiorentino, che hanno deciso di trascorrere la giornata di festa proprio nel luogo dove è nata l’associazione: all’Aquila.
A un anno da quella notte in cui il sisma ha sconvolto la città e gli aquilani, i volontari hanno fatto una sorta di “pellegrinaggio laico” nei luoghi simboli del terremoto e del suo dolore, ma anche della sua voglia di rialzarsi e ricominciare. Partendo dall’area dove era stato allestito il campo ex Italtel 2 a Pile (un quartiere dell’Aquila), gestito da alcune associazioni di volontariato toscane, che nei giorni del sisma ospitava circa 400 sfollati.
Proprio in quelle notti insonni, alcuni volontari sestesi hanno pensato di dare vita a una nuova associazione, che raccogliesse le emozioni e le esperienze forti di quei giorni. «Siamo soddisfatti di essere tornati con alcuni volontari dove tutto è nato – commenta il presidente della Croce Viola Alessandro Iasiello – per capire quali sono le nostre origini e perché abbiamo deciso di impegnarci per poter intervenire in casi come quello del sisma che ha devastato L’Aquila». Dopo Pile, un breve viaggio a L’Aquila centro e nei luoghi simbolo del terremoto, come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio e la Casa dello studente.
Mazzi di fiori e foto sono ora sulle transenne davanti alla voragine che si è inghiottita un intero palazzo, con le vite dei ragazzi che ci vivevano. Nel centro della città, in parte chiuso, quasi deserto e silenzioso, ci sono dei segni di vita che non vuole fermarsi. Dai pochissimi negozi che hanno riaperto, alle chiavi lasciate appese dagli abitanti alle recinzioni che li tengono lontani dai loro palazzi. In attesa di potersi riappropriare non solo di una casa, ma della città intera.
Prima della partenza, un saluto ad alcune famiglie che si trovavano nel campo di Pile, con le quali è nata un’amicizia in quei giorni difficili. «Siamo orgogliosi – hanno detto alcuni di loro, incontrando i volontari della Croce Viola – che l’idea di fare qualcosa di concreto come la Croce Viola sia nata proprio qui, accanto a noi. E’ bello sapere che la nostra sofferenza è servita a creare qualcosa di buono».